Nella relazione del 1566 si parla anche di una chiesa nuova e bella dedicata a s. Maria, posta in mezzo alla campagna. Della chiesa si parla anche nella relazione del 1596 di mons. Albergato come di S. Maria ad Nemus, cioè al bosco.
La chiesa, come ricorda il padre cappuccino Domenico Borroni di Origgio nella sua Storia del santuario della Madonna del bosco in Origgio, (1945) sorge lungo la strada che conduce alla frazione Muschiona, al limitare dei boschi, per cui la Cappella dell'Addolorata venne popolarmente denominata Madonna del Bosco. Si tenevano processioni a questa cappella in occasione di siccità o altre calamità che colpivano il paese e vi si portavano, a tutte le ore del giorno e della notte, le persone provate nelle loro necessità materiali o spirituali. La cappella venne rovinata il 15 settembre 1934 da un asino, che spaventato dal rumore di un autocarro che transitava sull'autostrada, si infilò con il suo carretto sotto il piccolo portico della cappella, provocando la rottura di una delle colonne del portico, la caduta dell'altra colonna, il crollo del portico stesso, della facciata e di parte del tetto, mente rimase "miracolosamente" intatta la parete su cui era l'affresco della Madonna Addolorata.
I lavori di restauro vennero iniziati nel marzo 1935 e la nuova cappella fu inaugurata il 9 settembre 1935 con la benedizione di don Luigi Piazza, prevosto di Nerviano.
La festa di questo santuario viene celebrata ogni anno il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione.
Attualmente non esiste più l'affresco originario, rubato da ladri sacrileghi, rimpiazzato con una copia, non proprio fedelissima, dell'originale.